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1 – 3 agosto: Residenza artistica
3 agosto: Presentazione e visita guidata

 

La città di origine bizantina di Sant’Agata sul Santerno ospita l’opera Traghetto dell’artista Ninì Santoro. Le fonti attestano che in Sant’Agata era presente un antico dazio sul fiume Santerno e il traghetto che fungeva da spola, da una riva all’altra, era una delle principali fonti di reddito del luogo. L’opera pensata come momento di transizione da una determinata condizione ad un’altra si ispira all’imbarcazione di Caronte nel Canto III dell’Inferno. Questo traghetto diviene metafora di passaggio e omaggio alla città ed è installato nelle prossimità del Grande Parco Vatrenus sulla sponda del fiume Santerno visibile dall’attuale ponte. L’opera è realizzata con la partecipazione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

A partire da domenica 1 agosto è possibile vedere l’artista al lavoro sull’opera, che verrà presentata martedì 3 agosto. L’opera verrà installata nelle prossimità del Grande Parco Vatrenus, sulla sponda sinistra del fiume Santerno, visibile dall’attuale ponte.

Installazione site-specific a cura di Giuseppe Capparelli, con la direzione artistica di Carlo Palmisano.

Ingresso libero nel rispetto della normativa anti-covid vigente.

 

Pasquale Ninì Santoro

Pasquale -Ninì- Santoro nasce il 30 settembre 1933 a Ferrandina, in provincia di Matera. Sensibile all’influenza della letteratura e della musica (soprattutto di quella jazz), è pittore, incisore, stampatore, scultore, mosaicista, ceramista, disegnatore e creatore di gioielli.

Fortuito quanto determinante è l’incontro con il critico Giulio Carlo Argan grazie al quale, inizia a dedicarsi con costanza all’arte interrompendo, così, gli studi universitari. Entrato nel circuito romano, inizia l’apprendistato presso la “Scuola del Nudo” di Antonio Corpora nello studio di via Margutta, qui conosce Achille Perilli e comincia a frequentare lo studio di Giuseppe Capogrossi.

I primi anni della sua formazione incorporano esperienze eterogenee: l’apprendistato presso il Museo Storico delle Stoffe di Lione, la partecipazione alla Biennale di Venezia, alla quale è presentato in catalogo da Giulio Carlo Argan, e la nascita del Gruppo Uno. Dopo la sua prima mostra personale di una ventina di quadri a tempera e ad olio a Roma, presso la Galleria Appia Antica nel 1959, comincia ad esporre all’estero e la sua creatività lo porta a confrontarsi con più linguaggi contemporaneamente come pittura, sculture, gioielli e grafica. Fino al 1978 insegna presso l’Istituto Statale d’Arte di Pomezia e in seguito viene chiamato dal direttore Carlo Bertelli a tenere un corso di grafica e incisione presso la Calcografia e l’Istituto Nazionale per la grafica di Roma dove rimarrà, a vario titolo, fino al 1983. Nel frattempo, avvia a Cori con Renato Flenghi e Oscar Netto una scuola di grafica e calcografia.

I suoi lavori sono custoditi in tutto il mondo, e recentemente anche nel Museo della Grafica di Pisa e nella GAMC di Viareggio. Padre di Valerio Caligola David e della compianta Sarah, Ninì vive, lavora e diffonde creatività a Roma insieme a Giovanna Martinelli.